giovedì 6 marzo 2008

Il castello dell'imperatore di Prato

Il Castello dell'Imperatore è la testimonianza più significativa nell'Italia centro-settentrionale della scuola architettonica che si sviluppò attorno alla personalità affascinante di Federico II (1194-1250), Imperatore del Sacro Romano Impero, della famiglia Hohenstaufen di Svevia.

Si presume che l'edificio sia stato innalzato durante gli anni 1242-1248. L'architetto Riccardo da Lentini, già famoso per aver curato la realizzazione di alcuni castelli in Sicilia, collaborò con Federico d'Antiochia (figlio di Federico II) alla sua costruzione. La struttura è impostata su quattro torrioni principali a forma quadrata i cui vertici estremi indicano i punti cardinali. La morte di Federico II e il declino della politica imperiale in Toscana impedirono il completamento degli interni del Castello che solo in epoca successiva vennero adattati alle diverse esigenze (caserma e quindi carcere militare).

Negli anni Trenta del XX secolo venne parzialmente restaurato.

Nell'uso dei materiali (il calcare alberese, con toni che variano dal bianco al grigio e il serpentino o verde di Prato adotta un voluto richiamo alla tipica bicromia toscana romano-gotica, in uso anche negli edifici ecclesiastici. Un'apertura sulla parte orientale collegava il Castello tramite un camminamento sopraelevato (Cassero) alla cerchia difensiva di porta Fiorentina. Una scala a chiocciola in alberese dà accesso ai camminamenti dai quali si gode una ampia veduta sul territorio verso Firenze e il Montalbano.
Dal 1975 il castello dell'Imperatore è aperto ai visitatori e ospita pubbliche manifestazioni nel vasto cortile interno.

Articolo tratto da:
po-net

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