mercoledì 14 maggio 2008

La storia di Pistoia


Antica città romana e medioevale, Pistoia possiede nel suo patrimonio artistico palazzi monumentali di varie epoche e diverse splendide chiese romaniche e gotiche.

È certamente di fondazione Romana (è citata nel II secolo a. C.), ma probabilmente esisteva un precedente insediamento etrusco.Importante oppidum (cittadella fortificata) sulla via Cassia, che collegava Roma con Lucca e Firenze, Pistoia in età romana fu destinata all'approvvigionamento delle milizie romane, e deve probabilmente il suo nome (Pistoria, Pistoriae o Pistorium), proprio a questo. In latino difatti "pistoria" indica il forno per il pane. E' possibile però che l'origine sia invece etrusca da "Pist" e "Oros", che significano porta e monte. La prima cinta muraria risale alla metà dell'VIII secolo ed era alta 14 metri.

La città fu sede vescovile, e conquista di Goti, Bizantini Longobardi e Franchi. Con il nuovo millennio Pistoia si avvia a diventare autonoma. Nel 1105 a Pistoia governavano i consoli, la più antica magistratura di istituzione democratica e nel 1158 il podestà arginò il potere del vescovo, il cui palazzo fortificato sorgeva presso la cattedrale.

Nel 1144 due pellegrini vi portano la reliquia di S. Jacopo, facendo della città tappa obbligata sul percorso della via Franchigena per coloro che si recavano a Santiago de Compostela. Proprio la conchiglia del pellegrino, uno degli attributi di S. Jacopo, è probabilmente rappresentato nello stemma della città, la scacchiera bianca e rossa con 36 pezzi, retta ai lati da due orsi (aggiunti successivamente a rappresentare il predominio di Pistoia sulla montagna).

La posizione di Pistoia alla confluenza dei grandi itinerari commerciali alimenta la sua vocazione commerciale, e soprattutto dal 1100, emerge un attivo ceto mercantile. I pistoiesi divennero famosi per le funzioni bancarie e finanziarie, anche a livello internazionale. Le famiglie più importanti del periodo sono i Panciatichi, i Chiarenti, gli Ammannati, i Partini, i Cancellieri.

All'inizio del '300 la città venne assediata da Firenze e Lucca. La resistenza dei Pistoiesi durò 11 mesi, ma dovettero cedere. Pistoia oscillò nelle mani dei lucchesi e dei fiorentini lungamente. Dal 1351 la città fu sottomessa a Firenze, alla quale resterà legata fino all’Unità d’Italia. L'assoggettamento a Firenze ed alle regole da questa dettate portò un lungo periodo di stagnazione. E' questo il momento storico che segna definitivamente Pistoia. Se la città avesse mantenuto la sua autonomia avrebbe avuto un futuro sicuramente diverso in termini di ricchezza e splendore. Ancora oggi c'è da chiedersi se il carattere della città e l'attitudine ombrosa dei suoi abitanti siano il frutto di vicende che si perdono lontane nel tempo. Verso la metà del 1300 poi un altro duro colpo: la peste quasi dimezzò la popolazione che passo da 11 a 6 mila unità. Passato il '300 venne eretta la terza cerchia muraria, visibile ancora oggi. Alta 15 metri era munita di torri e bastioni (il Bastione Ambrogi e il bastione Thyrion si vedono tuttora). La fortezza medicea di Santa Barbara era il punto di maggior presidio.
Fonte:Pistoia.cc

martedì 6 maggio 2008

Cornici fiorentine, capolavori artigiani


Artisti nella città d'arte per eccellenza: Firenze. Quasi un sogno, soprattutto una passione, per un'attività portata avanti negli anni. È la storia e l'attualità della famiglia Maselli, corniciai fiorentini che dal 1955 ricoprono un ruolo di rilievo in un settore dell'artigianato locale.

cornice_intagliata.jpgParlare con Gabriele Maselli, attuale titolare della bottega d'arte di via Ginori, è come sfogliare un libro di storia dell'arte. Dalle sue parole si impara che a fondare l'attività fu il padre Paolo nella metà del secolo scorso. Abili mani disegnavano, progettavano e poi intagliavano e lavoravano il legno proprio come i grandi maestri fiorentini. Un lavoro che appassiona, tanto che Gabriele ne rimase ammaliato e terminata la scuola media andava a far tirocinio metà giornata, mentre l'altra metà la trascorreva sui banchi della scuola di restauro di Palazzo Spinelli, dove negli anni è stato anche assistente dei docenti. Imparata l'arte, Gabriele Maselli ha ereditato la bottega, dove gli anni passano, ma gli strumenti utilizzati rimangono gli stessi dei maestri artigiani e la bellezza del lavoro, identica a quella di un cinquantennio fa.

I clienti non mancano, qui la crisi economica di altri settori fortunatamente non ha bussato. «Non mi posso lamentare - spiega Gabriele Maselli - in primis perché faccio il lavoro che amo, in una città straordinaria come Firenze e anche perché le cose non vanno male». Il novantanove per cento dei clienti sono privati, ma non mancano le istituzioni. «Abbiamo lavorato per il Vaticano, per gli Uffizi e per la Chiesa di San Lorenzo - sottolinea - visto che tra le nostre attività c'è anche il restauro di cornici le opportunità non mancano». L'altro aspetto particolare è legato alle produzioni. «Realizziamo cornici a richiesta, di ogni genere, intagliate, in pastiglia, tutte originali, ma anche riproduzioni di soggetti esistenti - spiega Maselli - E soprattutto il nostro cliente può seguire la lavorazione giorno dopo giorno, venendo in negozio o via internet, anche se siamo artigiani storici non abbiamo rinunciato alla tecnologia per quanto ci può servire». gabriele_maselli.jpg

A proposito di riproduzioni, una che spicca anche sul sito dell'azienda è quella del celebre Tondo Doni. «È un caso specifico di richiesta del cliente - prosegue Maselli - Avendo la riproduzione del quadro voleva anche la cornice e noi, ligi alla legge che vuole alcune differenze dall'originale per non creare un falso, l'abbiamo realizzata». Il futuro guarda all'estero. Il sito internet ha già una parte in inglese, alcuni contatti sono già avviati, e la voglia di esportare l'arte toscana nel mondo è un desiderio quasi irresistibile.

Info:
Maselli
Bottega d'arte
via Ginori 51r, 50123 Firenze
tel. 055 282142
info@cornicimaselli.com
www.cornicimaselli.com

Articolo tratto da : Firenzeturismo.itf

venerdì 2 maggio 2008

La Versilia: Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema.


La "vera Versilia" la Versilia Storica è compresa dagli attuali Comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema ed è delimitata da due fiumi.
La parte di territorio che tutti impropriamente chiamano Versilia, comunemente conosciuta come "Versilia Turistica" comprende anche i Comuni di Camaiore, Massarosa e Viareggio. L'insieme di questi Comuni si estende per circa 165 Kmq.; la costa, sabbiosa e con fondale basso, si sviluppa per 20 Km. e, le sue montagne raggiungono vette di 1800 m ed oltre. Questa zona è delimitata a nord dalla foce del Cinquale, ad est dal crinale delle Alpi Apuane, a sud dal Lago di Massaciuccoli e ad ovest dal Mar Ligure.

Il territorio è diviso, per la Versilia, nei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema, mentre, per la parte restante, nei comuni di Camaiore, Massarosa e Viareggio. Tutti quanti appartengono amministrativamente alla provincia di Lucca. La Versilia è appartenente alla Diocesi di Pisa al contrario di Camaiore, Viareggio e Massarosa che fanno parte di quella di Lucca.
Articolo tartto da: Versilia.org

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