
Qui vi è posto uno dei più grandiosi monasteri d'Italia, fondato nel Trecento ma completamente ricostruito nel secolo XVII. Il vastissimo edificio comprende vari ambienti fra cui una chiesa barocca ricca di affreschi e di sculture, l'elegante Chiostrino Capitolare e il suggestivo Chiostro Grande recinto da arcate e ornato al centro da una bellissima fontana. Eccoci poi alle strade che volgono verso ovest, in direzione del mare. Fra queste strade e la costa tirrenica si estendono tre magnifiche zone boscose. La più ampia ed interessante è la Tenuta di San Rossore che prese il nome da una chiesetta (di cui rimangono le rovine) dedicata nel Medioevo al Santo martire Rossore. Essa si distende su un territorio di circa 3.000 ettari e, oltre ad immensi boschi di pini e di querce attraversati da meravigliosi viali popolati di cinghiali, lepri, daini, fagiani, racchiude vaste praterie, campi, villaggi e persino un moderno ippodromo chiamato “Pista degli Escoli”. I più importanti “personaggi” curiosi della “Tenuta” sono i dromedari, un tempo numerosissimi ed ora ridotti pochissimi esemplari.