È il ponte più antico di Firenze e l'unico risparmiato dalle vicissitudini della Seconda Guerra Mondiale. La costruzione attuale risale al Trecento, ma fu inizialmente costruito dai Romani nel punto in cui l'Arno era più stretto e attorno al quale si sviluppò la colonia romana di Florentia.
Durante la sua storia ospitò dapprima le botteghe dei conciatori di pellame e poi dei macellai, per la facilità degli scarichi di produzione in Arno. Nel MedioEvo divenne sede degli artigiani orafi, che lo suddivisero in tante piccole botteghe, ancora oggi esistenti.
Al centro del ponte si aprono su entrambi i lati delle arcate panoramiche sul fiume molto suggestive. Al di sopra del ponte corre il Corridoio Vassariano che collega Palazzo Pitti alla Galleria degli Uffizi.
Simbolo della città, questo ponte storico fu l'unico risparmiato dai tedeschi (da qui il nome) nell'estate del 1944, quando, ritirandosi da Firenze, minarono tutti i ponti e ampie zone alle estremità del Ponte Vecchio per ostacolare l'arrivo degli alleati. Si hanno tracce dell'esistenza del ponte dal X sec., ma a causa di numerose piene del fiume vi furono vari crolli e ricostruzioni, fino a che, alla metà del Trecento, si consolidò una struttura, quella odierna, che il Vasari attribuisce a Taddeo Gaddi, ma più probabilmente si tratta di Neri di Fioravante. La struttura è caratterizzata dalla presenza di casette in cui avevano sede le varie botteghe appartenenti all'Arte della Lana, insieme a macellerie e venditori di verdure, sostituite poi sotto il Granducato di Ferdinando I con botteghe di orafi a nobilitare il tratto percorso dal Granduca fino a Palazzo Pitti, a cui giungeva attraverso il Corridoio Vasariano, passando sopra al Ponte.
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